I cunicoli di Claudio

Sostentamento e rovina dei Marsi; il lago del Fucino, con le sue acque impetuose dava vita a quel popolo ma gliela portava via in un attimo, inondando i paesi limitrofi. Molte le proteste del forte popolo marso che arrivarono fino a Giulio Cesare; egli però non fece in tempo ad approntare il piano per regolamentare la portata delle acque del lago.

Sarà l’imperatore Claudio ad avviare i lavori il cui fine iniziale fu quello di regolare l’instabile livello del lago che inondava molto spesso i paesi ripuari, mentre in estate, soprattutto a causa del ritirarsi delle acque, le aree paludose causavano gravi problemi di natura igienico sanitaria. Lo scopo principale si affiancava all’ambizioso proposito di rendere navigabile il fiume Liri, il corso d’acqua che, oltre il monte Salviano, percorre la valle Roveto fino a sfociare nel mar Tirreno nei pressi del golfo di Gaeta.

L’opera venne considerata tra le più grandiose imprese idrauliche dell’antichità e furono circa 30mila gli uomini impiegati per lo scavo manuale sulle rive del lago. Undici anni dopo, nel 51 d.C., l’opera trovò compimento. Vennero costruiti prima i cunicoli collaterali, connessi tra loro per il tramite di numerose discenderie (o pozzi), che servirono a preparare lo scavo principale. Terminato lo scavo principale  le acque drenarono verso il fiume Liri.

A lavori conclusi Claudio celebrò l’opera organizzando una naumachia, una battaglia navale sul lago, alla presenza della moglie Agrippina e del giovane Nerone e per cui una folla immensa di spettatori si radunò sulle montagne intorno al lago.

La testata dell’emissario situata a Borgo Incile è dominata dalla grande statua dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, mentre lo sbocco si trova sul versante opposto della montagna, oltre l’abitato di Capistrello; i cunicoli principali sono:  il Cunicolo Maggiore situato sul versante orientale della montagna, presenta tre grandi archi; il Cunicolo del Ferraro permette di conoscere da vicino il sistema delle gallerie e dei numerosi pozzi; il Cunicolo Imperiale, i Cunicoli del Calderaro, della Macchina e della Lucerna.

Una fitta rete sotterranea testimone della storia che da 2000 anni si evolve sotto i nostri piedi.

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