L’antica capitale dei Marsi: Marruvium

Tra le sponde del lago e la brulla montagna abruzzese sorgeva quella che i Marsi resero la loro capitale: l’antica Marruvium. Cominciò ad acquisire una certa importanza quando l’imperatore Claudio diede inizio ai tentativi di prosciugamento del lago del Fucino; eliminato il pericolo delle inondazioni la città cominciò a svilupparsi attraverso edifici pubblici e privati: l’anfiteatro, il campidoglio, il teatro dove furono rinvenute dodici statue poi trasferite a Caserta, l’antico palazzo vescovile, il ginnasio con i sedili in pietra e il portico, un pozzetto di acqua sorgiva dove fu rinvenuta la testa di Scipione Africano in basalto.

Con il declino dell’Impero romano vennero a mancare i lavori di manutenzione dell’emissario di Claudio, causando l’ostruzione del cunicolo e una conseguente elevazione del livello delle acque del lago; l’inondazione che ne seguì provocò l’allagamento di vaste zone intorno ad esso. Marruvium, essendosi sviluppata nella zona prosciugata, rimase in parte allagata e le continue inondazioni ne causarono la decadenza. Con la caduta dell’Impero romano la città non conservò l’antico nome, ma fu chiamata alternativamente: Marsia, Civitas Marsorum e Valeria.

L’esatta ubicazione di questa città romana, è risultata essere la stessa del territorio sul quale sorge l’odierno paese di San Benedetto dei Marsi. Questa circostanza fa si che l’intero sottosuolo del paese racchiuda un immenso patrimonio archeologico di grande valore storico e artistico. San Benedetto dei Marsi,  che sorge su un declivio coltivato al margine orientale dell’alveo del Fucino, in prossimità della Strada Provinciale Circonfucense e che chiude ad anello il letto del lago prosciugato, può vantare di essere stato quella città di provincia, più piccola di Pompei, ma che per la ricchezza ed eleganza di monumenti, pubblici e privati, si è meritata l’appellativo di “splenditissima”. Per tutta l’età imperiale Marruvium sarà il centro più importante, ma anche più romanizzato del territorio marso. Poco si conosce invece del paese dopo la caduta dell’impero Romano; si suppone il suo spopolamento a causa delle invasioni barbariche e delle inondazioni provocate dall’abbandono della manutenzione degli emissari che regolavano le acque del Fucino.

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